martedì 26 maggio 2020

Perché abbiamo spostato ESOF2020 da luglio a settembre di Stefano Fantoni




La decisione di rimandare ESOF2020 Trieste di circa due mesi è stata sofferta. L’organizzazione dell’evento era ormai in una fase avanzata e spostarne le date di inizio significa rimodellare il pro-gramma, i luoghi, i formati, ridefinire gli impegni con sponsor, coi media, gli enti scientifici, i policymakers. Un’alternativa comoda sarebbe stata rinviare tutto di un anno, aspettando tempi migliori. L’opzione è stata scartata non solo per motivi concreti, ma soprattutto per il messaggio che avremmo dato alla società.
Non abbiamo molte certezze in questo periodo così straniante, sconvolgente e per alcuni purtroppo tragico, ma se ce n’è una è che la pandemia ci cambierà radicalmente, a livello individuale e sociale. Traslare la manifestazione di trecentosessantacinque giorni con l’illusione di riprodurla uguale a sé stessa sarebbe stato un inganno e avrebbe voluto dire subire i ritmi del contagio, sottomettersi alla sua logica. Se viceversa ci troveremo di fronte a un mondo nuovo, dobbiamo essere pronti ad affrontarlo e la scienza deve essere presente nel rinnovamento che ne conseguirà. Trieste Città Europea della Scienza per il 2020 ed ESOF non possono che accettare questa sfida. Abbiamo bisogno tuttavia di un po' di tempo, il minimo sufficiente, per ridisegnare un Forum e un Science in the City Festival che siano all’altezza di quanto ci stiamo proponendo.
Le due caratteristiche fondamentali del nuovo ESOF2020 saranno una maggiore focalizzazione sui temi della crisi che ci sta attraversando e una organizzazione che permetta l’accessibilità maggiore possibile all’evento. Per questo, faremo un uso maggiore di quanto non avessimo previsto delle piattaforme online e delle modalità multimediali di produzione e condivisione dei contenuti, creando incontri virtuali che imiteranno almeno alcune parti delle riunioni fisiche che non potranno essere organizzate. Anche i nostri sponsor troveranno spazi ulteriori per mostrarsi e collaborare. Non sarà un’operazione facile perché, è inutile negarlo, non avevamo in mente uno scenario simile. Per questo ci diamo un po’ tempo prima di comunicare operativamente quello che potremo fare e come lo faremo.
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Siamo determinati però a candidare ESOF2020 Trieste come uno dei primi esempi di manifestazione scientifica di alto livello internazionale ai tempi della pandemia. Un rilancio in piena regola, auspicabilmente un modello, che enfatizzerà i vantaggi forse troppo spesso trascurati dei meeting a distanza.
Tali modalità allargano ad esempio le opportunità di partecipazione a persone provenienti da paesi con meno risorse o con disabilità, a chi ha dei figli piccoli o deve assistere genitori anziani, per non parlare della riduzione dell’impatto ambientale dei viaggi internazionali. Sono considerazioni e preoccupazioni già presenti da diverso tempo tra chi a vario titolo frequenta appuntamenti simili a ESOF sparsi per il mondo. Forse il Coronavirus, nella sua tragicità, ci ha aiutato a fare un passaggio dovuto. D’altronde, per dirla con il grande Einstein, le crisi portano progressi per chi le sa affrontare con saggezza e lungimiranza, “la creatività nasce dall’angoscia, come il giorno dalla notte oscura”.
Detto questo, inclusività, sostenibilità, sicurezza saranno le parole chiave del nostro nuovo ESOF, che farà muovere forse meno corpi, ma continuerà a far circolare ancora di più le idee.

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