L’azienda TONiDORO nasce nel 2012 a compimento di un percorso
iniziato dal capostipite, Antonio Doro, che nel 1956 arrivo in queste
terre, tra le più suggestive del comune di Vittorio Veneto. L’azienda si
sviluppa in un area collinare che si colloca perfettamente nel contesto
della DOCG Conegliano Valdobbiadene. I vigneti sono adagiati sui pendii
assolati delle colline vittoriesi. Insieme al particolare terreno si
crea qui una micro zona che la rende unica e pregiata all’interno della
denominazione.
In questa cornice si inserisce la tradizione di viticoltori che parte
dal 1885 quando il bisnonno Matteo si insediò nella collina adiacente
ed iniziò a coltivare la vite. Da allora la conoscenza e la
professionalità sono state tramandate di padre in figlio fino ad
arrivare a Silvano e Massimo Doro che hanno intitolato al nonno Toni la
propria azienda. L' impegno è una ricerca continua a portare innovazione
sia nella tecnica di campagna sia nella comunicazione verso i clienti.
Un altro aspetto che Silvano e Massimo tengono come punto di
riferimento è la consapevolezza che la terra che coltivano non l’hanno
ricevuta in eredità dai propri avi ma al contrario l’hanno avuta in
prestito dai figli, che sono il loro futuro. Questa filosofia li spinge
ad un approccio sempre più ecocompatibile nel pieno rispetto del
territorio che li ospita.
Tutto questo lavoro si traduce in un vino sincero, di una moderata
corposità e con un esclusivo profumo fruttato e floreale. Un vino dai
toni non troppi alti, per essere servito sia come aperitivo che a
tavola. Un’ emozione che ricorda la terra.
La loro è una passione che si tramuta prima in lavoro e poi in Prosecco Superiore!
lunedì 9 novembre 2015
martedì 27 ottobre 2015
Al ristorante pizzeria Fuori Orario di via Lourdes, a Conegliano
Ilenia e Salvatore, numi tutelari della Osteria Pizzeria Fuori Orario di
via Lourdes a Conegliano,hanno ospitato nel loro locale gli incontri a
convivio dei comunicatori e giornalisti
de Il Cenacolo del Gusto, in occasione delle giornate di informazione di Comunicare per Esistere.
Dalle pizze (ottime, come sempre), agli sfiziosi primi, è stato un viaggio del gusto davvero stuzzicante, anche perchè la presenza del napoletano verace Bruno Sganga (giornalista ed e enogastronomo), ha ben incrociato le origini amalfitane di Salvatore.
Bruno ama definirsi 'borbonico', per quella sua scoppiettante vivacità che deborda nel corso degli incontri a convivio.
Fuori Orario ha anche ospitato, per L'Informazione che ascolta, l'intervista televisiva a
Tenri Judo Conegliano. club affezionatissimo al locale .
de Il Cenacolo del Gusto, in occasione delle giornate di informazione di Comunicare per Esistere.
Dalle pizze (ottime, come sempre), agli sfiziosi primi, è stato un viaggio del gusto davvero stuzzicante, anche perchè la presenza del napoletano verace Bruno Sganga (giornalista ed e enogastronomo), ha ben incrociato le origini amalfitane di Salvatore.
Bruno ama definirsi 'borbonico', per quella sua scoppiettante vivacità che deborda nel corso degli incontri a convivio.
Fuori Orario ha anche ospitato, per L'Informazione che ascolta, l'intervista televisiva a
Tenri Judo Conegliano. club affezionatissimo al locale .
lunedì 26 ottobre 2015
Il piatto Forte la tradizione della pasta
Galline
felici? Pasta buona
Questo
è ciò che è stato evidenziato al “Giovedì di del Gusto”
organizzato da Regione Marche per la pasta marchigiana. I
maccheroncini di Campofilone (tipici marchigiani) e molta altra pasta
all’uovo vengono prodotti nelle Marche, regione che vanta una
consolidata tradizione proprio in questa produzione.
Ma
Enzo Rossi va molto oltre, spiega infatti che per produrre un
prodotto dotato della stessa genuinità e delle stesse
caratteristiche della tradizione originale: una pasta unica al
mondo, la realizza con uova di galline allevate a terra, galline
che vivono bene, non vengono sfruttate al massimo e quindi producono
le migliori uova possibili per produrre la l’originario
maccheroncino di Campofilone, finissimo spaghetto all’uovo in grado
di cuocersi nel condimento, con una resa assolutamente elevata e una
grande capacità di assorbimento. Questa pasta conserva e
consegna ai giorni nostri la complessa preparazione custodita nei
secoli dalle signore di Campofilone.
lunedì 19 ottobre 2015
Frutta a merenda o a colazione : quando mangiarla per avere il massimo dei benefici
La
frutta ci consente di variare la nostra alimentazione, di fare un
pieno di colori e anche di vitamine. Oggi, la nostra vita frenetica e
i ritmi complessi divisi fra lavoro, scuola, impegni e attività
sportive, possono erroneamente farci pensare che la frutta sia troppo
impegnativa da consumare, magari fuori casa o a scuola.
E
invece non è così, perché, come è stato ben spiegato
nell’appuntamento dei “Giovedì del Gusto“ della Regione
Marche, oggi anche la frutta viene confezionata pronta al consumo,
fresca, senza conservanti e soprattutto certificata perché coltivata
senza uso di sostanze chimiche.
Uno
spuntino buono, sano, garantito e rintracciabile, che può essere
consumato a fine pasto o a metà giornata. La frutta ricca di
vitamina C, come gli agrumi e i kiwi, per esempio, consente di
assimilare meglio il ferro contenuto nella carne. Se si consuma la
frutta almeno tre ore dopo il pasto o un'ora e mezza prima viene
digerita velocemente, senza problemi di “gonfiore”, per chi ne
soffre.
Per
questo, secondo i nutrizionisti l'ideale sarebbe mangiare la frutta
sia a merenda per evitare di consumare altri alimenti meno salutari,
come i dolci, sia a colazione perché aiuta l'organismo a idratarsi
dopo il digiuno notturno.
sabato 10 ottobre 2015
OLIO, ENERGIA PER LA VITA. Gli oliomonovarietali marchigiani e…. non solo
Nel contesto dei “Giovedì del Gusto”, organizzati da Regione Marche in
occasione di Expo 2015, un appuntamento è stato totalmente dedicato
all’olio, in particolare all’olio monovarietale, protagonista della
Rassegna Nazionale Olii Monovarietali, giunta quest’anno alla 12°
edizione.
L’olivo è radicato da secoli nel territorio marchigiano. Si parla dell’olio di oliva delle Marche e della sua qualità già nel periodo medievale, più precisamente nel periodo delle Signorie, quando “l’olio de Marchia” doveva essere separato dalle altre produzioni similari per essere rivenduto a un prezzo superiore in virtù del suo colore e sapore.
La ricchezza dell’olivicoltura marchigiana è oggi legata a un patrimonio genetico estremamente variegato; le numerose varietà autoctone caratterizzano fortemente il prodotto marchigiano e lo arricchiscono di storia, cultura, tradizione e paesaggio. Tali varietà sono diffuse da secoli in areali circoscritti e si sono adattate nel tempo alle caratteristiche climatiche e pedologiche locali.
Oggi il settore si distingue per una forte vitalità, un sempre maggiore numero di imprese che producono e confezionano ed un’attenzione crescente alla qualità.
Nel 2004 è stata riconosciuta dall’Unione europea la DOP Cartoceto, prima Denominazione di Origine Protetta per l’olio extravergine di oliva nelle Marche, nel 2006 è stata riconosciuta, a cavallo tra le province di Ascoli Piceno e di Teramo, la DOP per l’oliva da mensa Oliva Ascolana del Piceno.
Infine grazie al QM-Qualità Marche, il marchio regionale di qualità, molti oli possono fregiarsi della certificazione di olio monovarietale autoctono marchigiano. Anche l’IGP Marche è un progetto in dirittura d’arrivo.
L’olivo è radicato da secoli nel territorio marchigiano. Si parla dell’olio di oliva delle Marche e della sua qualità già nel periodo medievale, più precisamente nel periodo delle Signorie, quando “l’olio de Marchia” doveva essere separato dalle altre produzioni similari per essere rivenduto a un prezzo superiore in virtù del suo colore e sapore.
La ricchezza dell’olivicoltura marchigiana è oggi legata a un patrimonio genetico estremamente variegato; le numerose varietà autoctone caratterizzano fortemente il prodotto marchigiano e lo arricchiscono di storia, cultura, tradizione e paesaggio. Tali varietà sono diffuse da secoli in areali circoscritti e si sono adattate nel tempo alle caratteristiche climatiche e pedologiche locali.
Oggi il settore si distingue per una forte vitalità, un sempre maggiore numero di imprese che producono e confezionano ed un’attenzione crescente alla qualità.
Nel 2004 è stata riconosciuta dall’Unione europea la DOP Cartoceto, prima Denominazione di Origine Protetta per l’olio extravergine di oliva nelle Marche, nel 2006 è stata riconosciuta, a cavallo tra le province di Ascoli Piceno e di Teramo, la DOP per l’oliva da mensa Oliva Ascolana del Piceno.
Infine grazie al QM-Qualità Marche, il marchio regionale di qualità, molti oli possono fregiarsi della certificazione di olio monovarietale autoctono marchigiano. Anche l’IGP Marche è un progetto in dirittura d’arrivo.
domenica 16 agosto 2015
La costa dei Trabocchi
La costa dei Trabocchi corrisponde al tratto di litorale Adriatico della provincia di Chieti (Abruzzo) segnato dalla diffusione del trabocco, macchina da pesca su palafitta. È un tratto di costa famoso in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costa mantiene infatti le proprie caratteristiche e tradizioni.
Il Trabocco Pesce Palombo è un ristorante storico di Fossacesia, in provincia di Chieti, aperto nel 1923 e rimasto attivo fino al 1979, quando una mareggiata ha danneggiato irreparabilmente il locale, che è riuscito però a riaprire nel 2001. Recentemente la famiglia Verì, alla gestione dal locale fin dalle sue origini, ha ampliato la struttura, in modo da poter ospitare banchetti nuziali e cerimonie di vario tipo, nonché eventi come manifestazioni gastronomiche e musicali. La migliore tradizione familiare vi aspetta nel suo splendido ristorante sulla spiaggia per farvi assaggiare le migliori specialità di pesce, quali il Brodetto, conosciuto in tutta la zona e oltre, che l'ha fatto diventare meta obbligata per personaggi dello spettacolo nazionali e internazionali.
Il Trabocco Pesce Palombo è un ristorante storico di Fossacesia, in provincia di Chieti, aperto nel 1923 e rimasto attivo fino al 1979, quando una mareggiata ha danneggiato irreparabilmente il locale, che è riuscito però a riaprire nel 2001. Recentemente la famiglia Verì, alla gestione dal locale fin dalle sue origini, ha ampliato la struttura, in modo da poter ospitare banchetti nuziali e cerimonie di vario tipo, nonché eventi come manifestazioni gastronomiche e musicali. La migliore tradizione familiare vi aspetta nel suo splendido ristorante sulla spiaggia per farvi assaggiare le migliori specialità di pesce, quali il Brodetto, conosciuto in tutta la zona e oltre, che l'ha fatto diventare meta obbligata per personaggi dello spettacolo nazionali e internazionali.
sabato 25 luglio 2015
Alla Trattoria da Bosa, con le carni irlandesi e i vini de La Callaltella
Lo stage di
'Comunicare per Esistere 2015' (la speciale iniziativa di
informazione promossa dalla rete dei borghi europei del gusto), nelle
terre della Callalta, si è aperta con un incontro a convivio
presso la Trattoria
da Bosa, in località Chiesa Vecchia a Monastier
Tiziano Bonora ( il
'mago' della griglia) e Cristina D’Este ( la 'padrona' della sala)
hanno saputo creare un ambiente molto semplice, in un clima familiare
e rilassato.
L'azienda agricola
La Callaltella ha voluto ospitare Giuseppe Gaspari , giornalista e
blogger 'Palato Anarchico', per far degustare le carni di casa, ben
accompagnate dai vini di propria produzione.
La Trattoria è
infatti conosciuta ed apprezzata per la classica grigliata di carne e
per la costata ai ferri, che viene proposta in tagli “pesanti”
che vanno dai 700 grammi fino al chilo, di ottima qualità e ad un
costo abbastanza contenuto.
Cristina ha spiegato
di utilizzare la carne irlandese.
“La carne
irlandese e’ ormai universalmente riconosciuta tra le piu’
rinomate e ricercate, questo grazie anche al mantenimento di metodi
agricoli tradizionali. Il bestiame pascola, infatti, liberamente per
gran parte dell’ anno.
L'Angus irlandese è
quotata come una delle migliori carni del mondo, grazie alla qualità
della produzione,essendo considerata una carne “da erba” e quindi
fonte preziosa di ferro, zinco, vitamina B e di altri grassi acidi
essenziali. Grazie infatti alla produzione ‘naturale’, l’angus
irlandese, risulta essere meno grassa, rispetto alle altre carni e
meno calorica e più ricca di acidi grassi Omega-3 e Omega-6, di CLA,
vitamina E, A e carotenoidi. Inoltre l’Irlanda, possiede una grande
estensione di calcare, la più grande in Europa e, come è noto, la
presenza del calcare migliora le proprietà nutritive dell’erba da
pascolo.”
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