La rete
internazionale Borghi d’Europa ripropone tramite una intensa
campagna d’informazione,
dal 1° marzo al
17 maggio , i beni culturali che sono stati scelti nel 2018 Anno
Europeo del Patrimonio Culturale .
Originariamente
casale di campagna, il Verginese fu trasformato in residenza ducale
nel primo Cinquecento da Alfonso I d’Este e donato a Laura
Eustochia Dianti.
Alla morte del Duca,
la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne
ordinò la ristrutturazione, eseguita principalmente da Girolamo da
Carpi. Questi configurò il castello come un edificio a pianta
rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate e a
pianta quadrata.
A lato è posta una
piccola chiesa settecentesca, unita all'edificio tramite un portico,
anch'esso della stessa epoca.
L'interno venne
decorato a partire dal XVIII secolo con stucchi, fiori in stile
liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che
delineano soffitti.
La vicina torre
colombaia è un residuo delle pertinenze originariamente poste
intorno alla delizia e risale al XVI secolo.
Le sale del
Verginese sono sede della mostra permanente Mors Inmatura. Il
sepolcreto dei Fadieni che documenta la scoperta di una piccola
necropoli romana a pochi passi dalla Delizia.
Oltre alle cinque
stele sono esposti gli oltre 200 reperti rinvenuti nelle tombe,
materiali fittili, manufatti in bronzo, finimenti di cavallo, una
serie di monete e un’eccezionale raccolta di vasellame in vetro,
integro e finemente lavorato, assai raro per il territorio ferrarese.
L'ANTICO BROLO
All'esterno è stato
ricostruito il giardino afferente alla delizia, denominato brolo,
costituito nel Rinascimento essenzialmente da fiori e da alberi da
frutto, per unire il diletto dei colori e dei profumi all'utile della
produzione di frutti per la mensa.
La ex cappella del
castello, direttamente comunicante ed adiacente al portico e al
giardino storico, è utilizzata per la celebrazione di matrimoni
civili .
Ma se le
iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose,
lo si deve
indubbiamente
alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la
campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare
al voto di maggio.
L’adesione alle
iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del
Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018,
per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio
culturale.
“Come europei ci
troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti
climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati.
Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo
stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è
un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la
democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia
nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo
creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore
affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo
non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in
sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa
e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di
idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si
impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché
tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa
vogliamo
vivere.”
"Cosa
fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/
- A sostegno della
campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)