La seconda settimana
di 'Comunicare verso Expo 2015' è dedicata alle Terre d'Acqua.
L'Azione Aquositas comprende infatti un gruppo di borghi
profondamente segnato dalla presenza di mari fiumi o laghi : si è
costruito così un circuito capace di favorire gli scambi culturali
ed il confronto sulle politiche di conservazione e valorizzazione del
patrimonio ambientale storico ed artistico delle località coinvolte.
Lo stage si è tenuto in occasione dell'Antico Festival della Cucina Trevigiana a Lanzago
di Silea. L’intera zona del Sile è un luogo veramente magico. Il
fiume si estende per circa 95 km, attraversando il Veneto da ovest a
est. La sua foce si trova in prossimità di Venezia, e per tutto il
suo percorso il fiume è navigabile. Proprio la navigabilità delle
sue acque ha reso questo fiume di importanza vitale per l’intera
zona fin dalle epoche più remote. Già ai tempi della Serenissima,
infatti, il fiume Sile era una fondamentale via commerciale per i
mercanti, e nel corso dei secoli, anche grazie alla ricchezza
boschiva del territorio circostante, è sempre stato in grado di
garantire un elevato livello di benessere a tutti gli abitanti della
zona. Ancora oggi, la qualità della vita qui è davvero alta,
favorita com’è dalla geologia della zona, dal clima mite e dalla
dimensione umana delle relazioni sociali.Gli scenari naturali offerti
da quest’area inoltre, sono davvero unici, tanto che l’intero
Parco Regionale rappresenta una delle zone turistiche di maggior
richiamo dell’Italia Nord-orientale.Qui è possibile praticare
qualsiasi tipo di turismo: enogastronomico, naturalistico, artistico.
Sono tanti i modi di vivere il Sile…
L'incontro si è tenuto alla pizzeria ristorante Nuova Parigi : a convivio con le pizze di
Carlo e famigliae le loro ricette accompagnate, nell'occasione, dai
prodotti della Valtellina ; dalle eccellenze del Friuli Venezia
Giulia ( la Pasta del Fogolar e i vini dell'azienda agricola Pecorari
), segnalate e selezionate da L'Acquolina, di Lanzago di Silea.
La Pasta del Fogolar
nasce nel 1997 dalla passione che due coniugi condividono per la
pasta fatta in casa, e dal desiderio di fondere le tradizioni di
Marche e Friuli, rispettive terre natali. L' azienda ha saputo
mantenere nel tempo una forte connotazione artigianale, che consente
di riprodurre la migliore pasta all'uovo fatta in casa. La messa a
punto di particolari macchinari e lavorazioni, la scelta accurata di
materie prime di primissima scelta, la flessibilità della dimensione
artigiana e l'attenzione di una produzione in buona parte manuale
distinguono la Pasta del Fogolar nel panorama delle aziende pastaie
di nicchia e di eccellenza garantendo la qualità del prodotto
finale.
Il legame della
famiglia Pecorari alla terra ed al vino si perde nel tempo; oggi
Pierpaolo continua a seguire i vigneti con tradizione e cura per
ottenere la massima qualità.
“ La pratica di
produzione di vini si perde nella memoria dei nostri avi. Non è
certo possibile stabilire un anno d’inizio preciso, perché
l’attività agricola ha fatto sempre parte della nostra famiglia e
degli abitanti di questa terra. Sicuramente il vino non costituiva
l’attività principale, ma nel contesto della famiglia contadina
del Sette - Ottocento, la pratica della coltivazione della vite era
diffusamente praticata nel nostro territorio. Inizialmente le viti ed
i filari erano collocati ai margini dei campi, quasi come cippi
confinari delle terre coltivate ad orzo e frumento. Quando a fine
Ottocento la coltura viticola poté finalmente svilupparsi si
aggiunsero piccoli appezzamenti interamente vitati, molto simili ai
vigneti costruiti negli ultimi trent'anni. All’epoca si coltivava
tutto il terreno disponibile, lasciando un piccolo spazio solo per il
passaggio dei cavalli e del carro. Di certo la viticoltura era tutta
un’altra cosa, prima e dopo il terribile flagello della fillossera,
prima e dopo la prima guerra mondiale. Il sistema contadino rimase
sempre promiscuo. Ogni famiglia produceva tutto quello che la terra
poteva dare per il tradizionale autoconsumo, l'eccesso veniva
venduto. Trascorsi i decenni, la viticoltura cambiò molto, dopo gli
anni Settanta del 900, e recuperò lo spirito originale. Volendo
dedicare attenzioni sempre maggiori ai particolari, ponendosi
l’obiettivo di ritornare al naturale, non si poteva che partire
dall’impostazione del vigneto. Dagli anni settanta l'attività
agricola si è rinnovata ed è diventata una coltura praticata
seguendo criteri quasi “filosofici” intraprendendo un
pionieristico percorso qualitativo. In quegli anni rinnovammo i primi
vigneti nelle zone Olivers, Soris e Kolaus. Questo è stato il nostro
punto di partenza.”
Ma non poteva
toccare il 'tocco' dei vini del territorio : i vini dell'azienda
agricola La Cicogna di Monastier.
Immersa nelle
generose e feconde terre dell'Abbazia Benedettina, un tempo dominio
della Serenissima Repubblica di Venezia, sorge l'Azienda Agricola la
Cicogna che, da oltre 30 anni, produce e vende pregiati vini ottenuti
da uve e vitigni autoctoni. La filosofia produttiva porta a
selezionare esclusivamente le uve migliori, accudite da sapienti
mani, al fine di far giungere alla clientela solo vini di eccellente
qualità.
Partner
d'informazione del Festival è l'azienda Gigi Trevisin srl,
Onoranze Funebri di Treviso. Guidata da una forte etica
professionale, l'azienda riesce a fornire servizi ineguagliabili,
proponendo soluzioni innovative a Treviso e in tutto il territorio
nazionale.
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