venerdì 29 luglio 2022

L'IMPEGNO PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI FINANZA SOSTENIBILE ENTRO IL 2030 – La partnership di Laura Panizutti


Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.






L’Agenda 2030, firmata il 25 settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell'Onu, si suddivide il 17 Goals o SDGs (Sustainable Development Goals) al cui interno sono compresi 169 target. Nei fatti l'Agenda rappresenta il quadro di riferimento globale per lo sviluppo sostenibile da raggiungere attraverso l'impegno di tutti (istituzioni, privati e società civile) su cinque campi, o meglio dire 5 P dell'Agenda: Persone, Pace, Pianete, Prosperità e Partnership.

"Anche il settore dell'economia e della finanza – commenta Laura Panizutti, Consulente Finanziario e Patrimoniale-,sono impegnati nel raggiungimento degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Dalla firma dell'Agenda, l'Ue ha attivato, proprio sul settore finanziario, un ampio programma di riforma dei mercati anche attraverso l'istituzione, a dicembre 2016, di un gruppo di esperti (High Level Expert Group on Sustainable Finance - HLEG) il cui compito è quello di elaborare raccomandazioni funzionali allo sviluppo della finanza sostenibile. "


Nel marzo 2018, inoltre, la Commissione Europea ha pubblicato il Piano d'Azione per finanziare la crescita sostenibile (Action Plan on Financing Sustainable Growth) con l'obiettivo di sostenere e implementare gli investimenti sostenibili attraverso l'integrazione di criteri ambientali, sociali, e di governance (gli Esg).


Questi criteri sono i fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento. Originariamente erano declinati attraverso il concetto di "Triple Bottom Line" o anche noto anche come "Persone, Pianeta e Profitti" (PPP), principio secondo cui le aziende non dovrebbero finalizzare le proprie azioni ai soli profitti ma anche ad assicurare il miglioramento delle condizioni delle tre P.


Fondamentalmente si tratta delle basi per gli investimento sostenibili e responsabili (Sustainable and Responsible Investing, SRI), criterio per cui le imprese hanno maggiori possibilità di successo (in termini di profitti e rendimento) nel caso in cui generano valore comune, condiviso e, soprattutto sostenibile.


Ed è qui, dunque, che entra in gioco la finanza sostenibile. Secondo Consob, la FS "si pone l'obiettivo di creare valore nel lungo periodo, indirizzando i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore economico, ma siano al contempo utili alla società e non siano a carico del sistema ambientale".


Per ognuno degli SDGs, dunque, ci sono investimenti di finanza sostenibile in grado di sostenerne il raggiungimento degli obiettivi.



Negli ultimi anni il mercato della finanza sostenibile sta registrando una crescita significativa a livello mondiale e gli investimenti SRI si stanno gradualmente affermando, grazie alle molteplici opportunità offerte a investitori istituzionali e retail. Così come cresce il numero di operatori che integrano nelle strategie di investimento i criteri ESG.


Dal 2015 a oggi le attività gestite dai fondi d’investimento ESG sono aumentate a livello globale di oltre il 170 per cento. Dal gennaio all’ottobre del 2020 in Europa questa categoria di fondi ha registrato afflussi netti di risparmio per oltre 150 miliardi di euro, l’ottanta per cento in più rispetto all’analogo periodo del 2019. E secondo gli operatori la tendenza è destinata a proseguire.


Sulla base dei dati della Global Sustainable Investment Alliance, la crescita degli investimenti sostenibili e responsabili è stata del 34% in due anni (contro il 25,2% nel biennio precedente). La maggioranza degli investimenti si concentra in Europa, che rappresenta il 46% del mercato SRI globale. Seguono gli Usa con il 39%.


Secondo gli obiettivi della Commissione europea, la finanza sostenibile può contribuire ad attuare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici oltre che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.


In base ai calcoli delle Nazioni Unite, l’attuazione dell’Agenda 2030 richiederà dai 5mila ai 7mila miliardi di dollari di investimenti annui. E la Commissione europea valuta che il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea per il 2030 richiederà fino a 260 miliardi di euro di nuovi investimenti annui nel prossimo decennio.





mercoledì 6 luglio 2022

Eurosostenibilità - La segnalateica stradale : i problemi del presente e le sfide del futuro - L'impegno di Konsum srl

 


 









Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.



Ed è proprio dal settore della segnaletica stradale che i giornalisti e i comunicatori hanno voluto

ripartire, nel dialogo con l'Azienda.

" Operiamo nei settori della segnaletica Verticale, della Segnaletica Orizzontale e dell'Arredo urbano, sia a livello produttivo che commerciale."

Nell'area della segnaletica verticale Konsum si esprime in questi settori : SEGNALI DI

PERICOLO , PRECEDENZA , DIVIETO, FERMATA, SOSTA E PARCHEGGIO,OBBLIGO , PANNELLI INTEGRATIVI, SEGNALI DI PREAVVISO, SEGNALI DI IDENTIFICAZIONE & SIMBOLI, SEGNALI DI LOCALIZZAZIONE, SEGNALI UTILI PER LA GUIDA ,SEGNALI TEMPORANEI E COMPLEMENTARI .

Nell'area della segnalatica orizzontale Konsum srl propone una ampia gamma di lavori selezionati : https://www.konsumsrl.com/segnaletica-stradale/orizzontale/

"Un'analisi della sicurezza rivela che i problemi più frequenti derivano dalla segnaletica inadeguata e obsoleta, dalla limitata visibilità dei segnali verticali e dei semafori, dall'inadeguata retro riflettenza delle vernici e dalla mancanza di elementi catarifrangenti".

Questa breve analisi rivela quanto sia importante il poter contare su aziende fortemente innovative e che si spendono sul versante della ricerca e dell'innovazione.



"Il problema della segnaletica stradale è sempre attuale, spesso lungo le strade della bella Italia vediamo segnali stradali non conformi alle normative e spesso deturpati o imbrattati ad opera di persone non coscienti del loro interesse primario e della collettività.

La denuncia dell’ANEIS, (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale) che metteva in atto l’importanza della segnaletica verticale ed orizzontatale, che in caso di incidente stradale potrebbe essere determinato dalla scarsa manutenzione della stessa e del manto stradale, rilevando che molta della già citata segnaletica presenta un deterioramento e a volte è inadeguata alle esigenza della circolazione stradale, perché collocata in modo non idoneo ad avvisare in tempo congruo gli automobilisti del pericolo che la medesima segnala, bena ha fatto Luigi Cipriano, Presidente ANEIS che ha asserito: “ad esempio, per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile, in caso contrario l’automobilista avrebbe dovuto individuarla ed evitarla” .

È bene ricordare che tutti i segnali stradali devono essere installati a seguito di un’ordinanza che disciplina la circolazione stessa e gli stessi devono essere conformi con quanto dettato dal Regolamento di esecuzione e approvazione al Codice della strada.

Lo stesso strumento legislativo impone e disciplina anche la loro collocazione, stabilendo delle distanza tra gli stessi e altri impianti che sono presenti nelle pertinenze stradali.

Oggi dobbiamo registrare una scarsa manutenzione delle strade, questo provoca che spesso essa è causa o concausa per il 60% degli incidenti. Ad essa si deve addizionare il cattivo stato della segnaletica.

Se poi ci addentriamo in quella “temporanea” il risultato non è soddisfacente, anzi spesso vi è una “giungla” di segnali anche in contradizione tra essi, il risultato è che merito il loro “linguaggio” non solo l’utente non riesce a leggerli, ma spesso sono causa di distrazione e di incidenti stradali .

Sappiamo che l’art. 14 del Nuovo Codice della Strada, stabilisce i poteri e compiti degli enti proprietari delle strade.



In questo dispositivo legislativo si legge che gli enti proprietari delle strade, sia nazionali, regionali, provinciali o locali, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi.

Al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze....anche allo sfalcio dell’erba che di fatto è parte integrante delle pertinenze, alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta.

La diminuzione degli incidenti stradali e l’aumento della sicurezza stradale passa inevitabilmente dalla segnaletica stradale la quale “dovrebbe” rimanere integra e non essere oggetto di azioni goliardiche."

https://www.asaps.it/48724-_segnali_stradali;_una_buona_collocazione_e_manutenzione_puo_evitare_l_incidente.html




venerdì 1 luglio 2022

Le degustazioni di Borghi d’Europa Azienda Agricola Gazzola Spumanti – Vidor (TV)

 

 



Proseguono gli incontri della redazione di Borghi d’Europa alla scoperta di luoghi e di storie del comprensorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, un paesaggio collinare incantevole riconosciuto dall’Unesco, nell’anno 2019, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Presso la Pizzeria Tre Stelle di Ogliano, una frazione del Comune di Conegliano, abbiamo avuto il piacere di degustare i vini dell’Azienda Agricola Gazzola Spumanti di Vidor (TV). Un’azienda a conduzione famigliare di cinque ettari, gestita direttamente da Alessandro Gazzola e dalla madre Angela.

Come ci spiega Alessandro, i vini prodotti sono il frutto di lavorazioni accurate che partono dal vigneto e che si riscoprono intatte nel prodotto finito. La coltivazione delle vite è svolta nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute delle persone che lavorano.

Fin dall’inizio abbiamo bandito l’uso di sostanze chimiche nel nostro lavoro quotidiano: inquinano la terra, sono controproducenti e dannose per la nostra salute. Al contrario, mettiamo in atto trattamenti solo ed esclusivamente con prodotti fitosanitari biologici, rispettosi dell’ambiente e di chi lo abita. Pensiamo che la terra vada curata e alimentata, non sfruttata e resa sterile”.

Scelte che comunicano l’impegno costante alla ricerca della qualità e la passione per il territorio.

Durante l’incontro abbiamo degustato:

“91” Brut Nature - Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – 100% glera  – alc. 11,5% vol.

Giallo paglierino con vivaci riflessi verdolini e bollicine sottili. All’olfatto fini sensazioni floreali e vegetali con sfumature di timo limone e melissa, seguono profumi di pera, pesca bianca ed agrumi. Il sorso è tonico, fresco, sapido, segnato da un’effervescenza che solletica il palato. Finale fresco e pulito accompagnato da una nota amaricante. Le uve provengono da raccolta manuale.

Il Prosecco “91” Brut Nature è stato abbinato ad un piatto intramontabile della cucina italiana, una stuzzicante frittura mista di pesce, preparata con maestria dalla Pizzeria Tre Stelle di Ogliano (TV).

Arrivederci alla prossima degustazione!

 

Antonella Pianca

venerdì 17 giugno 2022

Aquositas – La frittura di pesce in collina, alla Pizzeria Tre Stelle ad Ogliano


“Tra le cucine tipiche del nostro paese che utilizzano ingredienti freschi e genuini come il pesce offertoci dal mare, e riescono a dare sempre il giusto spunto per sbizzarrirsi con delle preparazioni di buona qualità, privilegiando in modo particolare la leggerezza e la freschezza nei gusti, quella della città di Venezia è ricca di interessanti specialità basate sulla materia prima che si trova in laguna. “ (https://it.myitalian.recipes/ricetta_veneta-frittura_alla_veneziana.htm)


                                                   Lo scartosso del Vecio Fritoin a Venezia


Margherita Maggio in 2Night suggerisce un percorso per mangiare le migliori fritture del Veneto(https://2night.it/c18020-/ti-porto-mangiare-le-fritture-di-pesce-migliori-del-veneto.html ) :

'Ma tu prometti di usare le mani!', suggerisce con decisione.


Un ottimo indirizzo per degustare la frittura di pesce in collina, è ad Ogliano (Conegliano).

Normalmente non ci fidiamo molto delle pizzerie che propongono anche il pesce. Alla Pizzeria

Ristorante Tre Stelle è tutta un'altra storia.

Sara sceglie il pesce di buon mattino in una pescheria locale, con l'occhio di chi sa cosa vuole.

Il risultato è una frittura di pesce leggera, croccante, sapida, davvero un piccolo capolavoro.

La famiglia ha origine dalla Costiera Amalfitana, luogo, anch'esso, di bellezze e gusto senza pari.



Antonella Pianca, giornalista e Degustatrice AIS, ci ha proposto come accompagnamento enoico il boschera del dott.Alessandro Winkler di Vittorio Veneto.

Vinificato in purezza con la tecnica tradizionale della rifermentazione in bottiglia su lieviti propri, il Boschera, vitigno autoctono un tempo particolarmente diffuso nei Colli Fregonesi, ha germogliamento e maturazione tardivi, grappolo alato piramidale spargolo con acino giallo/verdognolo a buccia spessa puntinata.L'impiego di solfiti è estremamente ridotto. L'analisi multiresiduale dimostra l'assenza di tracce di prodotti fitosanitari nel vino.




venerdì 10 giugno 2022

Eurosostenibilità - Oltre la fiducia : la certificazione come garanzia di una effettiva politica di sostenibilità – Le scelte di Konsum srl

 


Continua l'impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità

In ogni settore di mercato, Bureau Veritas (nata nel lontano 1828), offre un’ampia gamma di servizi e soluzioni su misura in ambito qualità, gestione dei rischi, salute e sicurezza, ambiente e responsabilità sociale.

L'approccio è modellato sulla base delle peculiarità del business in cui operano i clienti, avendo la possibilità di disporre di competenze specifiche per ogni mercato.



"Forti dell’esperienza sul campo, aiutiamo le aziende a efficientare la propria performance, grazie ad un team di risorse esperte per ogni tipo di settore che verifica la conformità di prodotti, risorse, sistemi e fornitori. Dall'edilizia all'agricoltura all'abbigliamento, dall’automotive alle materie prime, i nostri servizi creano valore tangibile, supportando le organizzazioni nelle principali attività e nel commercio a livello globale.

"Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita."

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.

Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, mentre si sta registrando un netto incremento delle certificazioni ISO 28000 (focus sicurezza nella supply chain), da quando un colosso come IKEA ha deciso che tutti i suoi fornitori dovevano adeguarsi entro il 2020.

Capita inoltre, specialmente in un medesimo settore che più aziende si uniscano in associazione e si accordino per stabilire gli standard minimi richiesti per una determinata attività; una volta decisi, essi diventano criteri di selezione per i fornitori o requisiti per partecipare a bandi di gara. Ne sono esempio due iniziative quali il Responsible Jewellery Council (RJC) e l’Aluminium Stewardship Initiative (ASI). Anche in questo caso, sarà comunque opportuno l’intervento di un certificatore terzo che garantisca all’associazione il rispetto delle norme richieste.




giovedì 12 maggio 2022

 

Eurosostenibilità – Sostenibilità ambientale nelle aziende: cosa cambia dopo il Covid? – La selezione informativa di Konsum srl

 


Continua l’impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità

Un noto aforisma di Albert Einstein recita “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi” e la recente pandemia globale può costituire un’importante occasione per apportare un significativo cambiamento nelle abitudini personali e aziendali orientandole verso un grado crescente di sostenibilità. Le imprese, in particolar modo, possono unire il momento della ripartenza post pandemica con l’introduzione di nuove modalità operative che consentono di rendere il proprio passaggio sulla Terra il meno impattante possibile.

Pandemia e sostenibilità

La singolare convergenza storica, economica e sociale che si è verificata negli ultimi due anni ha fatto sì che l’emergenza sanitaria e il tema della sostenibilità si incrociassero in maniera inesorabile.

È trascorso poco più di un anno da quando Greta Thunberg ha portato all’attenzione mediatica l’importanza del tema del cambiamento climatico e dall’Agenda ONU 2030: questa, in particolare, si rivela un punto di partenza molto importante per gli imprenditori che devono fare proprio un nuovo modo di fare impresa, affiancando al tradizionale concetto di sostenibilità economica quello di sostenibilità ambientale.Tuttavia, è opportuno sottolineare come la pandemia globale abbia avuto delle ripercussioni negative non solo sul tessuto economico delle aziende, ma anche sugli investimenti e i cambiamenti aziendali in tema di sostenibilità aziendale.

Per avere un quadro complessivo delle conseguenze della pandemia sull’economia mondiale è possibile partire dalle informazioni fornite dallo studio “Global ESG Equity Strategy – Beyond the Pandemic: The Green-Shaped Recovery” di Credit Suisse (Settembre 2020). Secondo l’analisi, si sono verificate delle forti ripercussioni sulla crescita economica dei mercati dei paesi sviluppati: basti pensare al profondo calo del PIL -9,8% negli Stati Uniti nel secondo quadrimestre dell’anno, il -12,1% nell’Eurozona e oltre -20% nel Regno Unito. Se si possono registrare analoghe conseguenze nei Paesi in via di sviluppo, bisogna al tempo stesso sottolineare il forte rimbalzo del PIL cinese che ha registrato +11,5% nel secondo trimestre.

Verso una ripresa green

Di pari passo, è cresciuta anche la consapevolezza che i quasi 10 trilioni di dollari introdotti nel mercato durante la pandemia devono concretizzarsi in programmi di ripartenza che accompagnino l’economia globale verso un nuovo paradigma di crescita e che attutiscano gli impatti di lungo termine degli eventi del 2020. Al tempo stesso, si assiste alla necessità sempre più forte di affrontare le sfide del cambiamento climatico a lungo termine. Di conseguenza, è interessante notare come le politiche di sostenibilità ambientale siano diventate una parte sostanziale e crescente dei programmi di recupero annunciati; in questa prospettiva sembra che si sti delineamento un paradigma di ripresa verde.

Su questo tema un’analisi di Heidi Garrett-Peltier (docente del Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts) suggerisce che gli investimenti nell’ambito delle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica potrebbero essere tre volte più efficaci in termini di creazione di posti di lavoro nella fase di costruzione rispetto agli investimenti nelle aree tradizionali a combustibili fossili. Analogamente, IRENA (International Renewable Energy Agency) stima che entro il 2050 l’industria mondiale delle energie rinnovabili potrebbe offrire quasi 42 milioni di posti di lavoro, quadruplicando quelli attuali.

L’onda verde post Covid

Secondo quanto stimato dall’analisi condotta da Credit Suisse, l’onda verde annunciata dai governi di tutto il mondo in concomitanza con la ripresa post covid-19 avrebbe raggiunto un volume d’affari pari a 1,71 trilioni di dollari e, in prospettiva, potrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari. È opportuno sottolineare che questi dati fanno riferimento unicamente alla spesa pubblica (o federale nel caso degli Stati Uniti) e non includono gli investimenti dei privati e dei locali che contribuiscono in maniera sostanziale agli investimenti green.

Tra i principali destinatari di questi fondi ci sono:

trasporti e infrastrutture: 308,53 miliardi di dollari; in particolare ai veicoli elettrici sono destinati 243,56 miliardi di dollari.

transizione energetica: 183,21 miliardi; in particolare alle energie rinnovabili sono destinati 106,02 di dollari.

efficienza energetica ed economia circolare: 44,74 miliardi di dollari.

Tuttavia, è interessante notare che 1,1 trilioni di dollari di finanziamenti verdi devono ancora essere assegnati a mercati finali specifici.

Trasporti e infrastrutture

Ad oggi sono quasi 309 miliardi di dollari i fondi destinati dai governi allo sviluppo verde post Covid del settore dei trasporti e delle relative infrastrutture. Tale importanza è giustificata dal fatto che questo settore rappresenta il 55% del consumo mondiale di petrolio ed è responsabile del 22% delle emissioni di anidride carbonica mondiale. Di conseguenza, le principali sfide che questo settore deve fronteggiare sono:

favorire il cambiamento di abitudini dei consumatori, disincentivando l’impiego dell’auto a favore del trasporto pubblico, dell’utilizzo di biciclette o mezzi elettrici;

ottimizzare l’efficienza energetica dei trasporti esistenti;

investire per migliorare le reti dei trasporti dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

L’importanza della transizione energetica

Secondo quanto stabilito dall’Agenda ONU 2050, la decarbonizzazione è uno degli obiettivi principali da raggiungere per poter contenere le conseguenze negative del cambiamento climatico. Su questo tema l’AIE prevede che le emissioni globali di carbonio nel settore energetico diminuiranno del 70%, anche se – di pari passo – crescerà la generazione di energia elettrica del +46% dal 2018 al 2040.

Tra le rinnovabili che condurranno il cambiamento c’è il mix perfetto tra energia eolica e solare che, insieme saranno in grado di coprire la generazione del 40% dell’elettricità entro il 2040. Su questi dati incoraggianti bisogna considerare le conseguenze del COVID che si stima possa comportare un calo del 10% degli investimenti rinnovabili e spostando gli obiettivi in un’ottica di più lungo termine.

Economia circolare

L’economia circolare è una componente fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi proposti dall’Agenda ONU 2030 dal momento che è improbabile che la transizione energetica e le misure di efficientamento energetico possano essere sufficienti. Su questo tema la ricerca della Ellen Macarthur Foundation sottolinea che quasi la metà delle emissioni generate dalla produzione di cemento, alluminio, plastica e dell’industria food possono essere ammortizzate grazie alle soluzioni strategiche dell’economia circolare; allo stesso tempo è possibile raggiungere alcuni obiettivi secondari come la riduzione, il recupero e la sostituzione dei prodotti in plastica.

In contesto così variegato e composito come quello attuale, le aziende sapranno cogliere la sfida di rendere più sostenibile la propria filiera produttiva dal punto di vista ambientale, sociale e della governance?

PROMOSSO DA

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mercoledì 4 maggio 2022

Eurovinum - A Bertinoro l'azienda biologica di Raffaella Alessandra Bissoni

  Nel 2019 la rete internazionale Borghi d'Europa presentava a Milano nella sede del Parlamento Europeo, il progetto di 10 Percorsi Internazionali.

Fra questi Eurovinum,il Paesaggio della Vite e del vino, itinerario finalizzato alla scoperta dei contenuti storici e culturali che si ‘nascondono’ dietro la produzione del vino.

Nel dicembre dello stesso anno il Consorzio Vini di Romagna organizzava a Milano un Banco di Degustazione presso The Westin Palace Hotel (Vini ad arte on the road Albana e Sangiovese Un racconto di Romagna).

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa erano intervenuti per degustare e conoscere le aziende, al fine di approfondire il capitolo del Sangiovese.

Oggi quel viaggio del gusto viene ripreso, con le note di informazione tracciate dai giornalisti, note di informazione che costituiscono la base per l'inserimento delle aziende nel Percorso Internazionale Eurovinum.




Il sogno di Raffaella Bissoni era valorizzare Sangiovese e Albana, i vitigni tipici della Romagna, per creare vini di qualità attraverso un paziente lavoro in vigna, rispettando la natura e i suoi cicli, mettendo in ogni bottiglia la passione e l’amore per le cose fatte bene.

Così, nel 1988, sul colle di Casticciano, un balcone affacciato sul mare e sul borgo medievale di Bertinoro, ha dato vita alla Cantina che porta il suo nome.

E ancora oggi lavora seguendo gli stessi valori per realizzare lo stesso sogno.


L’agricoltura biologica “naturale conservativa di Raffaella Bissoni


Si usano tanti termini oggi per definire un’azienda “green”, alla fine ho convenuto che il termine “naturale conservativo” potesse esprimere bene quello che facevo. Non lavoro i terreni, lascio che le erbe selvatiche autoctone crescano liberamente e provvedo a effettuare tagli (trinciature) solo in certi periodi dell’anno.”


Così Raffaella racconta l’origine del termine “naturale conservativa” associato alla sua personale idea di agricoltura; un’agricoltura ben lontana dalle metodologie intensive mirate alla massima produttività, concentrandosi invece su un rispetto totale della natura, della terra e di tutto ciò che rende un particolare territorio “unico”.


Il risultato di questo modello di agricoltura? Un terreno dall’alta prolificità, ricco di specie autoctone, di erbe officinali e fiori selvatici nati e cresciuti naturalmente che permettono il mantenimento della naturale vita del territorio, dalla flora alle tante tipologie di insetti, tra cui anche le api, così “sacre” per il nostro ecosistema e, allo stesso tempo, così a rischio anche a causa di pesticidi.


E proprio tutto questo contribuisce a creare questo terroir unico e inimitabile, di cui ogni vino da noi prodotto diviene perfetta incarnazione.


Ovviamente il concetto di agricoltura biologica naturale conservativa influisce anche sul terreno e sulle sue caratteristiche. Infatti, questo prato, non essendo mai lavorato ma solo tagliato, permette la formazione del micorrize nelle radici, un micorrize autoctono naturalmente, che agevola lo scambio di sostanze nutritive fra le piante. Come ormai è risaputo, si tratta di un un prezioso alleato naturale in agricoltura, perché amplifica l’apparato radicale delle piante, assicurando un maggiore assorbimento di acqua e nutrienti e contemporaneamente protegge le radici dagli attacchi dei patogeni, formando un manicotto protettivo.


Per trovare il perfetto equilibrio in questo tipo di prati, occorrono molti anni di “non lavorazioni”, così da consentire, con un lento processo naturale, ai semi delle piante selvatiche che si trovano nelle aree adiacenti alle vigne di espandersi e posizionarsi dove il terreno richiede il loro aiuto. Un esempio è dato dalla nascita di piante fissatrici di azoto laddove il terreno necessita di questa sostanza.


Per questi motivi, nella nostra valle i terreni non vengono più lavorati e anche nel caso di nuovi vigneti procediamo sempre all’impianto su inerbimenti preesistenti.


Questo comporta sicuramente una difficoltà in più per la piccola vite, ma le viti che riescono a superare questa fase diventano poi più resilienti in un periodo di cambiamento climatico evidente come quello che stiamo attraversando.


Il risultato “pratico” e tangibile di questo sforzo lo possiamo riscontrare nell’elevata qualità dell’uva e soprattutto nei sentori tipici e caratteristici dei vini della nostra cantina, riconoscibili e unici, vera espressione del terroir dell’azienda Bissoni.


Tuttavia, in azienda non ci siamo fermati qui: abbiamo anche aggiornato le nostre tecniche di potatura passando alla “scuola” di Simonit e Sirch, molto più rispettosa della vite e in grado di migliorare la prevenzione alle malattie della vite.


Una cosa non cambierà mai: il vino è fatto con l’uva e la qualità dei vini dipende dalla qualità dell’uva. Da qui, l’impegno costante di Raffaella e la famiglia Bissoni per mantenere elevata la qualità delle proprie uve e permettere così di ritrovare nei propri vini la migliore espressione di questo terroir e della filosofia di agricoltura adottata, attraverso profumi e sapori di ogni bottiglia.”


Il Sangiovese viene proposto in alcune versioni : Romagna Doc Sangiovese Bertinoro 'Girapoggio',

Romagna Doc Sangiovese Superiore 'Riserva Bissoni', Romagna Doc Sangiovese Bertinoro Riserva 'Vigna Colecchio'.

Tutti questi vini verranno degustati nelle tappe che il Percorso Internazionale Eurovinum realizzerà.nel corso del 2022 e del 2023.

Un gruppo di giornalisti italiani e non, racconterà con linguaggio multimediale l'esperienza dell'incontro con i vini di Raffella A.Bissoni..